Ciao Luigi

Per gli adolescenti dei primi anni ’70 che frequentavano il Varazze Club Nautico era uno dei punti di riferimento, ancorché non fosse Socio del Circolo. Classe 1932, in quegli anni era uno dei migliori timonieri di Flying Dutchman in circolazione, tanto che nel 1978 ha poi vinto un Campionato Italiano con a prua il fido Ottonello, con poco vento, condizione a lui prediletta, titolo che gli è valso anche la Medaglia di Bronzo del CONI. Parlo di Luigi Chiozza, che se n’è andato oggi, 26 gennaio, nella sua Cogoleto. La sua carriera sportiva non si è certo limitata alle derive, e con Brava di Pasquale Landolfi ha primeggiato nell’Admirals Cup, per citare solo i punti più alti della sua attività di velista.

Ma per noi, allora ragazzi, era anche colui che produceva buona parte delle vele che usavamo al Circolo, contrassegnate dal delfino, simbolo della Veleria Chiozza, che campeggiava anche sulle borse, rosse e blu in tela di nylon, che aveva prodotto e che ci venivano date “con parsimonia” dal nostro istruttore storico, Aldo Attori, anch’egli di Cogoleto, cittadina limitrofa a Varazze ma pur sempre . . . oltre confine, dato che è in Provincia di Genova.

Basso di statura, come molti dei timonieri di FD di quell’epoca fra i quali uno dei suoi avversari locali, Luigi Oderigo, Chiozza ha avuto a prua per un paio d’anni anche il nostro attuale vice-Presidente, Berto Carattino. Era l’epoca d’oro per gli FD in Liguria, e a Varazze oltre ai succitati timonieri, c’erano anche le barche di Santino Gullotta, con a prua sua figlia Maria Teresa, quella dei fratelli Scartezzini, e sovente quella di Enzo Motta, il nero Brancaleone. D’altro canto dopo che Baglietto aveva cessato la produzione di barche a vela, a Cogoleto la produzione di FD era assicurata dal cantiere Bianchi & Cecchi, con il quale Luigi Chiozza ha collaborato, dando consigli utili basati sulla sua esperienza nella classe.

 

Luigi Chiozza, a sinistra, premiato da Pino Carattino, in occasione di un Trofeo Zegna di FD. Alle spalle di Pino, Alfredo Rebagliati.

 

 

Per noi ragazzi, che al “Flying” non potevano che aggiungere un mesto “Junior”, l’FD era la barca mito, ancor oggi resta forse una delle derive più eleganti, e quindi a prescindere dalla statura guardavano Luigi, uno dei timonieri di riferimento della classe, dal basso verso l’alto. Sovente ci dispensava qualche consiglio, e quando facevamo qualcosa di sbagliato non diceva nulla, ma ci guardava e scuoteva la testa . . .

Lo si è visto al Marina di Varazze fino a pochi anni fa, sovente quando si svolgevano le regate del Campionato Invernale del Ponente, al quale aveva partecipato a bordo di diverse imbarcazioni.

Oggi ha tirato l’ultimo bordo, raggiungendo tanti di coloro che ci hanno insegnato con i loro consigli ad andare in barca, con risultati alterni per colpa nostra, sovente allievi assai scarsi.

Ciao Luigi, Buon Vento.